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Redazione

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Coinvolgimento (nella qualità totale)

E’ uno dei quattro pilastri fondamentali della qualità totale; gli altri tre sono rappresentati dalla cultura, dalla consapevolezza e dalla metodologia. Il coinvolgimento è preliminare all’attivazione di qualunque processo di miglioramento . Il coinvolgimento nella realizzazione della qualità totale è bilaterale: verticale per livelli gerarchici, orizzontale o trasversale per funzioni. Il coinvolgimento trasversale, tipico nella realizzazione della qualità totale, prevede strutture organizzative di gruppo parallele a quelle verticali. L’alta direzione viene affiancata dal comitato qualità; i responsabili funzionali unitamente a quelli operativi si riuniscono in gruppi di progetto; i responsabili operativi unitamente al personale operativo si riuniscono in piccoli gruppi (circoli della qualità). Il comitato di qualità lavora per realizzare politiche e strategie; il gruppo di progetto lavora attorno a progetti di miglioramento sia strategici che operativi; i circoli della qualità lavorano attorno a progetti di miglioramento continuo.

Codice a barre

Sono codici simili a quelli che sono etichettati sui prodotti alimentari e farmaceutici, etc., allo scopo di rilevarne il prezzo in base alla lettura ottica di tipo elettronico.
Il codice a barre (13 cifre e 13 barre verticali) consente di registrare le vendite, permette una rapida lettura e aggiornamento dei prezzi e facilita il controllo del livello delle scorte.

Codice

E’ un insieme di dati codificati definiti in base ad un sistema di codifica. Si tratta di cifre e/o lettere. Attraverso il codice viene espresso ognuno degli elementi classificati. Il codice può assumere differenti forme: codice alfabetico, codice numerico, codice alfa-numerico. L’assegnazione di un codice è importante nella contabilità computerizzata, poiché la sua digitazione richiama automaticamente una serie di dati collegati informaticamente

Codesign

Collaborazione tra cliente e fornitore nel caso di progettazione di un nuovo prodotto. Il fornitore riceve dal cliente delle prescrizioni funzionali (qualità, tempi e costi). Il fornitore, sulla base delle indicazioni ricevute dal cliente rivolte a personalizzare il prodotto, sviluppa in modo autonomo e responsabile l’idea progettuale del cliente. Il codesign costituisce un fattore critico di successo della comakership e si attua estendendo ai fornitori gli approcci organizzativi tecnologici e metodologici del simultaneous engineering.

CLIP (committed line item performance)

Rappresenta la capacità di soddisfare la produzione pianificata in termini di manufacturing-mix nell’ambito del processo produttivo. Fa riferimento ad un certo periodo (es. mese) ed è espresso in termini percentuali come rapporto tra il numero delle righe-ordine consegnate alla data (nella quantità concordata) e il totale delle righe la cui consegna era prevista nel periodo. Anticipi e ritardi sono ugualmente e normalmente considerati eventi negativi. Si possono tuttavia prevedere dei margini di tolleranza (data e quantità) in funzione del prodotto/processo.

Cliente

Colui che riceve l’output (un prodotto, un servizio, ma anche un’informazione o decisione) dell’attività di una qualunque entità aziendale. Può essere un cliente esterno oppure può essere un cliente interno (marketing interno).Ogni impresa può essere scomposta in un insieme dinamico di rapporti tra fornitori-clienti interni. La dinamica interna fornitori-clienti costituisce la catena ininterrotta chiamata rete cliente/fornitore.

Circuito dei documenti

Percorsi dei documenti nell’ambito di una determinata procedura d’ufficio. Anche per i circuiti di documenti amministrativi, come quelli afferenti il processo produttivo (flussi di lavoro) vengono compilati diagrammi di flusso con simboli rappresentanti graficamente l’iter della documentazione. La visualizzazione grafica del circuito permette di correggere le sequenze ad ogni cambiamento organizzativo. Si cerca di evitare fenomeni di ripetizione, di conflitti di competenza e di responsabilità, interruzioni e soste operative: tutto ciò altera la tempestività, la correttezza, e la scorrevolezza del flusso dei dati. La computerizzazione deve essere continuamente rettificata a tale scopo. Anche le autorizzazioni e le istruzioni devono essere standardizzate dopo la loro convalida.

Circoli della qualità

Secondo la definizione fornita dal manuale ufficiale del Juse (japanese union of scientists and engineers), il circolo di qualità è un piccolo gruppo che svolge volontariamente (e non in modo subordinato) attività di controllo qualità nella propria unità organizzativa aziendale. Questo piccolo gruppo porta avanti con continuità, nell’ambito della qualità totale di cui fa parte, l’autosviluppo, lo sviluppo della cooperazione in gruppo, il controllo e il miglioramento del reparto, utilizzando le tecniche di controllo qualità. Il numero delle persone in un circolo varia da 4 a 10. I partecipanti si riuniscono in media due volte al mese.
Il significato profondo dei circoli di qualità può essere riassunto nei seguenti punti:
  1. la necessità di un nuovo ruolo per il personale operativo
  2. le profonde esigenze di unione del personale operativo
  3. la crescita dei capi intermedi con la gestione dei circoli
  4. il ruolo dei circoli nella cura del dettaglio ai fini dell’eccellenza
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